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Salute del neonato: 10 risposte ai 10 dubbi più comuni delle neomamme

Essere mamme è straordinario ma all’inizio possono sorgere dubbi sulla gestione di attività come la nanna, il pianto, l’allattamento, le coliche, il cambio del pannolino e quando e se usare il ciuccio. Un’ostetrica ci aiuta a capire come superare ogni paura.

di Tiziana Landi

07 Maggio 2021

Il vostro bambino è appena nato: siete felici, emozionate, ma anche piene di dubbi su come prendervi cura di lui e proteggere la sua salute.

 

È normale sentirsi un po’ in ansia: le vostre domande sono esattamente le stesse che si fa ogni mamma. Per starvi vicino, noi di Tutta Salute, con la consulenza di Arianna Ciucci, ostetrica, abbiamo risposto ai 10 dubbi più comuni delle neomamme sulla salute del neonato: dal bagnetto all’allattamento, dal pannolino alla nanna, ecco qualche consiglio che vi aiuterà a vivere con serenità i primi mesi di vita del vostro bambino.

 

Salute del neonato

Salute del neonato Diritto d’autore : Dmitry Chapurin ©123RF.com

1. Nanna sicura: come proteggo il mio bambino durante il sonno?

La posizione più sicura per il sonno è quella sulla schiena. Adagiate il vostro piccolino a pancia in su su materassi rigidi, senza cuscino e senza paracolpi. Queste accortezze lo proteggeranno dal rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), meglio nota come “morte in culla”, una sindrome, fortunatamente rara, che porta alla morte improvvisa dei neonati durante il sonno e che può verificarsi nel primo anno di vita, con un picco tra i 2 e i 4 mesi.

 

Per il primo anno, o almeno fino ai 6 mesi, posizionate la culla o il lettino nella vostra stanza, accanto a voi: in questo modo potrete controllare meglio il vostro bambino mentre dorme e gestirete più comodamente le poppate notturne. Grazie alla vostra vicinanza, il sistema nervoso centrale del bimbo sarà costantemente stimolato, riducendo ulteriormente il rischio di SIDS.

Altri fattori protettivi: non copritelo troppo ed evitate il fumo in ambiente domestico.

 

E il lettone? È meglio evitarlo, ma se per caso vi assopite con il vostro piccolo durante una poppata state tranquilli: appena possibile, per la sua sicurezza, spostate il bambino nel lettino.

 

2. Bagnetto al neonato: ogni quanto posso farlo?

 

Il bagnetto è un momento essenziale per l’igiene e la salute del neonato, ma rappresenta anche un’occasione di gioco, coccole e complicità tra voi e il vostro bambino. L’ideale è farlo 1-2 volte alla settimana, ma non ci sono regole fisse né controindicazioni: d’estate, se fa caldo o il piccolo ha sudato molto, lavatelo tranquillamente più spesso. In generale, se il bambino si diverte e non vive con disagio il contatto con l’acqua, il bagnetto può diventare anche un rito quotidiano.

 

Non occorre farlo lontano dai pasti, è importante, invece, identificare un momento in cui il bimbo è sereno, in quello stato particolare detto “veglia quieta” in cui è aperto alla relazione e all’apprendimento.

 

Quando? La sera potrebbe essere ideale per creare un rito che accompagna alla nanna, ma non tutti i bimbi nelle ore serali sono ben disposti: osservando il vostro piccolo, capirete il momento giusto per lui!

 

3. Il mio bambino non dorme: che faccio?

 

La nanna è una delle sfide più difficili per i neogenitori, stanchi, nervosi e a volte preoccupati perché il loro bimbo non vuole dormire e si sveglia spesso durante la notte. Ma, per quanto faticoso sia per voi, per lui è tutto assolutamente normale: il neonato ha cicli di sonno brevi e frequenti e, soprattutto fino ai primi 3-4 mesi, i suoi ritmi sonno-veglia sono completamente diversi dai vostri, perché il suo sonno non è regolato dagli stimoli esterni ma dai bisogni interni, soprattutto da quello della fame, del contenimento e del contatto. In questo periodo non potete fare altro che armarvi di pazienza e adattare i vostri ritmi ai suoi.

 

A partire dai 4 mesi, invece, cominciate a introdurre abitudini che pian piano porteranno il suo sonno a regolarizzarsi: mettetelo a dormire sempre alla stessa ora la sera, adottate un rituale pre-nanna fatto di attività rilassanti, come bagnetto, massaggio, lettura di una favola, che lo aiuteranno ad addormentarsi, durante la giornata create un buon ritmo sonno-veglia. Ricordate: la buona nanna si costruisce nelle ore diurne!

 

E se di notte il piccolo si sveglia in preda al pianto? Può essere colpa dell’ansia da separazione, che il neonato sperimenta a partire dai 7-8 mesi, quando diventa più consapevole di sé e del mondo esterno e si sente smarrito per il distacco dalla mamma. Provate a calmarlo con voce tranquilla e, se non basta, cullatelo un po’ nel suo lettino, a luce spenta, ma facendogli chiaramente percepire che ci siete e che avete colto il suo bisogno di essere rassicurato. Evitate, invece, di dargli tisane (soprattutto nei primi 6 mesi di vita, quando il bimbo necessita solo di latte): oltre ad essere inutili, stimolando la diuresi lo porterebbero a bagnarsi e, quindi, a svegliarsi ancora più spesso.

 

4. Allattamento al seno: quante poppate al giorno deve fare un neonato?

 

Di solito un neonato si nutre almeno 8 volte nell’arco delle 24 ore e, nei primi giorni, le poppate possono essere anche più di 12. Ovviamente ogni bambino è diverso e può cambiare modi, tempi e frequenza delle poppate a seconda delle sue necessità, quindi non esiste una regola che vale per tutti: l’ideale è allattarlo spesso, in base ai suoi bisogni. È il cosiddetto allattamento a richiesta, dettato dalle esigenze del piccolo.

 

“Ma come faccio a sapere che il mio bambino ha fame?” Questa è una domanda comune tra le neomamme e la risposta è semplice: sarà lui a farvelo capire. Ci sono tanti piccoli segnali con cui il vostro bebè vi comunica che ha bisogno del seno: imparare a coglierli vi permetterà di offrirglielo tempestivamente, prima che pianga o si agiti troppo. Il vostro piccolo si muove, apre la bocca o gira la testa di lato? Vuol dire che è arrivato il momento della poppata. Se si stiracchia, si muove sempre di più o porta le manine alla bocca, allora ha davvero molta fame.

 

Non abbiate paura di allattare troppo: questo rischio non esiste, anzi, più il piccolo si attacca al seno e succhia, più la produzione di latte viene stimolata.

 

5. Come capire se il neonato ha freddo?

 

Nei primi mesi di vita, i meccanismi di termoregolazione di un neonato non sono ancora efficienti: il vostro bebè, quindi, farà più fatica a mantenere una temperatura corporea costante e adeguata all’ambiente in cui si trova. Dovrete essere voi ad aiutarlo, vestendolo in maniera corretta e mantenendo una giusta temperatura a casa. Ma come capire se il vostro bambino ha freddo o caldo? Il primo campanello d’allarme è il pianto. Le manine e i piedini freddi, invece, non sono un segnale: ricordate che le estremità tendono a raffreddarsi prima rispetto al resto del corpo, quindi saranno sempre più fresche al tatto.

 

In generale, se le labbra del piccolo non sono bluastre e la nuca e il collo sono caldi, vuol dire che sta bene e non c’è bisogno di coprirlo di più. Se invece il bimbo appare sudato e irritato, vi sta dicendo che forse lo avete coperto troppo. In casa, mantenete una temperatura costante, sui 20-21 gradi. Di notte, meglio evitare trapunte e piumoni imbottiti: se vi accorgete che il piccolo ha freddo, copritelo con una copertina, di lana o di cotone a seconda della stagione. Di giorno, vestitelo a strati in modo da poter aggiungere o togliere abiti in base alle sue necessità.

 

6. Dentini: quando iniziare a lavarli?

 

È importante curare quotidianamente l’igiene orale del neonato fin dalla nascita. Bagnate con dell’acqua una garza di cotone e strofinatela per qualche secondo sulle gengive, le guance e la lingua dopo ogni pasto: oltre a mantenere pulita la bocca del vostro bambino, allevierete anche il fastidio e il dolore legati alla dentizione. Dopo l’eruzione dei primi dentini, intorno ai 6-8 mesi, potrete usare uno spazzolino piccolo con setole morbide, ma senza dentifricio, che nel primo anno di vita è sconsigliato.

 

Per prevenire la carie, evitate cibi e bevande con zuccheri aggiunti prima della nanna e non dolcificate nulla con zucchero o miele (alimento vietato fino al primo anno di età). Gli zuccheri, infatti, dopo 15-20 minuti in bocca si trasformano in acidi che possono aggredire lo smalto dei denti.

 

7. Pelle del neonato: come devo prendermene cura?

 

La pelle del neonato è molto sensibile, quindi è importante utilizzare prodotti delicati e non aggressivi. Lavate il vostro bambino con acqua e detergenti oleosi, non schiumogeni e privi di tensioattivi e profumi.

 

Solo se il piccolo ha la pelle molto secca, fate bagni emollienti e applicate creme idratanti che, oltre a riequilibrare la barriera cutanea, daranno sollievo contro il prurito, ma occhio sempre all’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) per la composizione e gli ingredienti dei prodotti.

 

La secchezza della pelle, se si accompagna ad arrossamento e desquamazione, potrebbe essere la spia di una malattia infiammatoria, la dermatite atopica: se notate questi disturbi o altre manifestazioni cutanee, anche apparentemente banali, rivolgetevi subito al pediatra e non applicate prodotti autonomamente.

 

Diverso è il caso della dermatite da pannolino, un’irritazione che di solito è provocata dal contatto della pelle con le urine e le feci e dall’ambiente caldo-umido che si crea in quell’area. Si tratta di un disturbo non grave, ma da non sottovalutare, perché se trascurato può portare a proliferazione batterica. Come prevenire l’eritema da pannolino? Cambiate frequentemente il bambino, detergendo la pelle quando la zona è sporca: basta dell’acqua del rubinetto. Se potete, lasciate un po’ il bimbo senza pannolino e cambiate marca o materiale del filtrante se utilizzate pannolini lavabili. Non applicate in quell’area creme o paste emollienti (come quelle all’ossido di zinco) se la pelle è sana, ad ogni cambio e in strati spessi: contribuiscono alla macerazione della pelle, perché la zona del pannolino è molto umida, e possono favorire irritazioni e complicanze infettive. Usatele solo se le zone genitali e anali sono arrossate. Il latte materno può essere un ottimo rimedio, oltre ad evitare infezioni.

 

8. Pannolino: ogni quanto va cambiato un neonato?

 

I neonati devono essere cambiati e lavati spesso per mantenerli puliti e proteggerli dal rischio di irritazioni o infezioni. Quante volte al giorno? Non c’è una regola standard: cambiate il vostro piccolo in relazione alla frequenza dei suoi bisogni, del suo tipo di pelle e delle eventuali malattie dermatologiche di cui soffre, che possono richiedere cure più frequenti.

 

Idealmente, è sufficiente farlo ogni 3-4 ore: al mattino, prima di pranzo, nel pomeriggio e la sera. Durante la notte, è consigliabile cambiare il pannolino se il bambino si scarica, in caso contrario, se fa solo la pipì, meglio lasciarlo dormire.

 

Ovviamente ogni bebè è diverso, quindi i ritmi, i tempi e i modi del cambio del pannolino devono essere valutati sulla base delle sue esigenze. Se, per esempio, il vostro bimbo ha bisogno di essere stimolato prima della poppata, cambiatelo subito dopo averlo svegliato, se però notate che si sporca molto dopo aver mangiato, meglio aspettare di farlo dopo averlo nutrito.

 

Nel neonato, inoltre, contare il numero di pannolini sporchi cambiati in un giorno è un importante indice di nutrizione, quindi un termometro di come sta andando l’allattamento.

 

9. Ciuccio ai neonati: sì o no?

 

La suzione è un bisogno primario del lattante e si differenzia in nutritiva e non nutritiva. La prima è legata all’alimentazione, quindi alla sopravvivenza, la seconda rilassa e crea piacere. Ecco perché, per un neonato, è essenziale succhiare e farlo frequentemente. Se la famiglia lo ritiene necessario, va bene usare il ciuccio dopo le prime 4-6 settimane di vita del piccolo, quando l’allattamento è ben avviato: il ciuccio, infatti, aiuta il bambino a tranquillizzarsi, soprattutto se è particolarmente agitato.

 

Non va bene, invece, ricorrere al ciuccio ogni volta che il bebè piange, senza preoccuparsi di capire cosa lo turba: così facendo, infatti, il piccolo imparerà a calmarsi solo con il suo ciuccio e gli sarà più difficile toglierlo quando arriverà il momento di farlo. Meglio, invece, cercare di comprendere il motivo della sua agitazione e intervenire nel modo più appropriato. Ma il ciuccio può compromettere il corretto sviluppo dei denti? No, entro i 24 mesi di vita non è dannoso per la bocca del piccolo e, in alcuni casi, può addirittura ridurre il rischio di malocclusioni e contribuire ad alleviare il fastidio della dentizione. Attenzione, però, ad usarlo il meno possibile e a sceglierlo leggero e piccolo, in modo tale che l’impatto sulla bocca sia ridotto al minimo.

 

10. Il neonato piange: perché?

 

Se un neonato ha un bisogno, lo esprime attraverso il pianto e una serie di atteggiamenti corporei correlati.

Può piangere per fame, per stanchezza, per il bisogno di contenimento, per qualche dolorino o, semplicemente, perché il pannolino è sporco.

Di fronte a tutte queste possibilità, i genitori si chiedono se riusciranno mai a districarsi.

Tranquilli: guardate, ascoltate e andate per tentativi.

Una cosa è certa: una volta soddisfatto il suo bisogno, il vostro bimbo smetterà di piangere.

Vi renderete conto che in brevissimo tempo imparerete a riconoscere la tipologia del pianto e capirete come rispondere.

 

Questo processo viene definito “danza simbiotica” tra bimbo e genitori: mettendovi in gioco e in relazione con il vostro bambino, costruirete quelle competenze genitoriali che vi faranno sentire sicuri, soddisfatti e soprattutto in connessione con il vostro piccolo.

 

E se il bimbo piange la sera?

 

Spesso si pensa che il pianto serale sia causato dalle coliche gassose, ma l’argomento è controverso. Probabilmente questo pianto inconsolabile, con il bambino che agita braccia e gambe, è sinonimo di stanchezza e bisogno di contenimento più che di aria nella pancia. In ogni caso la cura è sempre la stessa: massaggiategli delicatamente il pancino tenendolo appoggiato sull’avambraccio a pancia in giù, coccolatelo, cullatelo e contenetelo.

 

Con questi suggerimenti, vi sarà più facile prendervi cura del vostro neonato e della sua salute. Ricordate che non siete sole, quindi condividete dubbi, domande, difficoltà con il vostro partner e con la vostra famiglia e chiedete il supporto di uno specialista quando ne sentite il bisogno: sapranno affiancarvi e starvi vicino nell’esperienza più emozionante, ma anche più impegnativa, della vostra vita.

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