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Energia spirituale: 3 riti attivi per recuperarla

Tre rituali naturali per recuperare l'energia spirituale facendo ricorso alle risorse interiori, a tutto vantaggio della pace e del benessere personale.

di Federica Federico

28 Settembre 2020

Tutti noi possediamo una energia spirituale interiore capace di influenzare il nostro benessere e possiamo imparare a recuperarla attraverso dei riti attivi.

 

L’ energia spirituale interiore non è un’illusione e nemmeno una stregoneria, essa rappresenta un potenziale naturale contro stress, ansia, difficoltà di concentrazione, affaticamento e depressione (ovviamente qui non si fa riferimento a condizioni di depressione cronica, grave o maggiore, quanto piuttosto a quei più comuni stati di mal di vivere che possono interessare tutti).

 

In una massima sintesi, possiamo definire l’energia spirituale interiore come quel fuoco che ci arde dentro e che, persino al minimo delle nostre forze, si conserva sotto la cenere come una scintilla vitale.

 

Tutti noi possediamo una energia spirituale interiore capace di influenzare il nostro benessere e possiamo imparare a recuperarla attraverso dei riti attivi. L’ energia spirituale interiore non è un’illusione e nemmeno una stregoneria, essa rappresenta un potenziale naturale contro stress, ansia, difficoltà di concentrazione, affaticamento e depressione (ovviamente qui non si fa riferimento a condizioni di depressione cronica, grave o maggiore, quanto piuttosto a quelle più comuni stati di mal di vivere che possono interessare tutti). In una massima sintesi, possiamo definire l’energia spirituale interiore come quel fuoco che ci arde dentro e che, persino al minimo delle nostre forze, si conserva anche sotto la cenere come una scintilla vitale. I riti attivi per recuperare l’ energia spirituale interiore. I riti attivi non vanno confusi con false credenze e rituali magici o para-religiosi, nulla di tutto questo interesserà queasto scritto. Qui per rituale bio-energetico e attivo intendiamo intendiamo un fattivo percosso di ripristino del personale equilibrio. Ogni individuo sta bene quando è in pace con se stesso ed è in pace quando sta in equilibrio, ovvero quando la sua tenuta interiore è più forte delle aggressioni esterne. Ci fanno da scudo la stabilità emotiva e il raziocino che, però, pretendono una buona soddisfazione di vita. Spesso le circostanze del vivere comune rompono questo equilibrio e le crisi che ne discendono possono essere più o meno acute con maggiore o minore difficoltà a recuperare il proprio stato di pace. I riti attivi coadiuvano questo recupero. In quest’ottica, i riti attivi per il recupero della energia spirituale interiore possono essere visti come il momento della pace. Vi invito, soprattutto se avete dei pregiudizi verso i riti di riequilibrio interiore, a ripensare al rito secondo le credenze degli antichi che nelle pratiche rituali dovevano trovare quel conforto che la scienza moderna oggi dà ad ognuno di noi a mezzo di certezze allora sconosciute: pensate ai riti della fertilità. Tutti i rituali antichi avevano lo stesso potenziale: distoglievano l’attenzione dalla preoccupazione, dal dolore o dallo squilibrio esterno e priportavano l’uomo n contatto con se stesso focalizzandolo sulla sua interiorità. Queto resta anche oggi il beneficio del rituale. Rito della slice of sweet cake (fetta di dolce torta) per recuperare l’energia spirituale interiore Ciascuno di noi ha diritto a una fetta di dolce torta ogni giorno, dobbiamo tenerla nel cassetto, nelle scarpe, nelle mani, nella mente e nutrirci della sua iniezione di buona glicemia. E chiarisco subito. La vita di ciascuno di noi è esposta al rischio del sovraccarico, non solo emotivo: troppe responsabilità, troppo lavoro, troppe cose da fare e di conseguenza troppo carico mentale. avere una fetta di dolce torta equivale ad avere, custodire e conservare uno spazio di privatezza in cui scaricare le tensioni (io leggo, lo faccio tutte le sere e faccio puzzle, almeno 15 minuti al giorno, c’è chi va in bicicletta, chi cammina, chi fa giardinaggio e chi cucina, non è importante il gusto della vostra fetta di torta ma la sua dolcezza). Stabilite un vostro rito, dategli una collocazione nel corso della giornata e ripetetelo, tenetevelo stretto anche se apparentemente “ruba” agli altri membri della famiglia del tempo o delle utilità. Sappiate che quei minuti dedicati alla vostra dose di glucosio emotivo sono linfa per la vita intera, anche per le vite di chi con voi condivide spazi, interessi e intenzioni. Abbiamo bisogno di avere dei riti anti-fatica, il tempo che dedichiamo ad essi è tempo sacro e rigenerante. Rito del risveglio riconoscente per recuperare l’energia spirituale interiore. Buddha diceva: “Come l’ombra segue il corpo, così diventiamo quello che pensiamo” sottolineando, con queste parole, l’importanza del pensiero positivamente orientato. Sta di fatto, però, che nella nostra società sovrastimolata e satura delle stesse responsabilità e preoccupazioni di cui sopra spesso i pensieri negativi emergono incontrollabili. Si parta dal presupposto che pur non potendo controllare il pensiero in fase di emersione (mi sveglio stanca o arrabbiata) possiamo controllare le nostre reazioni a d esso (uso la tecnica del risveglio riconoscente). Respira, possibilmente gonfiando la gabbia toracica piuttosto che la pancia, se non sei dovuto saltare giù dal letto perché un figlio ha urlato il tuo nome o il gatto doveva uscire in balcone, stenditi e rilassa gli arti, deprimi le spalle allontanandole dalle orecchie e immagina una condizione rilassante (io immagino sempre il mare, il mio amato mare). A questo punto recupera le cose per cui sei riconoscente alla vita e sintatizzale in poche immagini (il volto dei figli, la salute, la preghiera, persino le tue fette di torta dolce, cioè le tue attività rituali, possono essere elencate tra le tue ragioni di gratitudine alla vita). Questo rito aiuta a prendere le disatnze dal pensiero negativo e a ridimensionarlo guardando alla vita attraverso la lente della positività. E’ un esercizio che dovremmo fare in qualsiasi momento di sconforto, aiuta a isolare la negatività facendo spazio alla possibilità di recuperare “il bello del vivere”. Il rito del gambero per recuperare l’energia spirituale interiore. Quando si cuce l’orlo di una tovaglia o il bordo di un fazzoletto se non si mantiene una linea diritta i punti si scuciono a ritroso uno dopo l’altro e l’ago scivola dentro il solco dell’errore. Il rito del gambero scuce i nostri passi, ci consente di ritornare dentro gli accadimenti osservandoli dall’interno ma con la consapevolezza del poi. Questo rito consiste nella capacità di chiedere un momento per sé quando la rabbia è troppa o sembra insormontabile la paura di avere commesso un errore o ferito qualcuno, dentro questa consapevolezza, il rito vuole che ci caliamo a ritroso nelle nostre azioni ripercorrendole una diodo l’altra sino a trovare il nodo. Un nodo non è un errore, al più è una sbavatura ed è sempre l’opportunità di ritrovare un nuovo equilibrio attraverso lì’esame consapevole e critico delle proprie azioni anche nella relazione con l’altro.

Riti attivi per recuperare l’ energia spirituale interiore.
Fonte immagine 123RF.com

I riti attivi per recuperare l’ energia spirituale interiore.

 

I riti attivi non vanno confusi con false credenze e rituali magici o para-religiosi, nulla di tutto questo interesserà il nostro scritto. Qui per rituale bio-energetico e attivo intendiamo intendiamo un fattivo percosso di ripristino del personale equilibrio.

 

Ogni individuo sta bene quando è in pace con se stesso ed è in pace quando resta in equilibrio, ovvero quando la sua tenuta interiore è più forte delle aggressioni esterne. Ci fanno da scudo la stabilità emotiva e il raziocino che, però, pretendono una buona soddisfazione di vita.

 

Spesso le circostanze del vivere comune rompono questo equilibrio e le crisi che ne discendono possono essere più o meno acute con maggiore o minore difficoltà a recuperare il proprio stato di pace. I riti attivi coadiuvano questo recupero. E, soprattutto in quest’ottica, i riti attivi per il recupero della energia spirituale interiore possono essere visti come il momento della pace.

 

Vi invito, in modo particolare se avete dei pregiudizi verso i riti di riequilibrio interiore, a ripensare al rito secondo le credenze degli antichi che nelle pratiche rituali dovevano trovare quel conforto che la scienza moderna, a mezzo di certezze allora sconosciute, oggi dà ad ognuno di noi: pensate ai riti della fertilità.

Tutti i rituali antichi avevano lo stesso potenziale: distoglievano l’attenzione dalla preoccupazione, dal dolore o dallo squilibrio esterno e riportavano l’uomoi n contatto con se stesso focalizzandolo sulla sua interiorità. Questo resta anche oggi il beneficio del rituale.

 

Rito della slice of sweet cake (fetta di dolce torta) per recuperare l’energia spirituale interiore

Rito della slice of sweet cake (fetta di dolce torta) per recuperare l’energia spirituale interiore.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

 

Rito della slice of sweet cake (fetta di dolce torta) per recuperare l’energia spirituale interiore

 

Ciascuno di noi ha diritto a una fetta di dolce torta ogni giorno, dobbiamo tenerla nel cassetto, nelle scarpe, nelle mani, nella mente e nutrirci della sua iniezione di buona glicemia.

E chiarisco subito quello che questo rito vuol dire: la vita di ciascuno di noi è esposta al rischio del sovraccarico, non solo emotivo.

 

Quotidianamente gravano su di noi troppe responsabilità, troppo lavoro, troppe cose da fare e di conseguenza troppo carico mentale. Avere una fetta di dolce torta equivale a custodire e conservare uno spazio di privatezza in cui scaricare le tensioni (io leggo, lo faccio tutte le sere e faccio puzzle, almeno 15 minuti al giorno, c’è chi va in bicicletta, chi cammina, chi fa giardinaggio e chi cucina, non è importante il gusto della vostra fetta di torta ma la sua dolcezza e la sua disponibilità ad essere “consumata”).

 

Stabilite un vostro rito, dategli una collocazione nel corso della giornata e ripetetelo … tenetevi stretta la vostra fetta di torta.

Anche se apparentemente “ruba” agli altri membri della famiglia del tempo o delle utilità, sappiate che quei minuti dedicati alla vostra dose di glucosio emotivo sono linfa per la vita intera, anche per le vite di chi con voi condivide spazi, interessi e intenzioni. Abbiamo bisogno di avere dei riti anti-fatica, il tempo che dedichiamo ad essi è tempo sacro e rigenerante.

 

Rito del risveglio riconoscente per recuperare l’energia spirituale interiore.

 

Buddha diceva: “Come l’ombra segue il corpo, così diventiamo quello che pensiamo” sottolineando, con queste parole, l’importanza del pensiero positivamente orientato. Sta di fatto, però, che nella nostra società, ultra stimolata e satura delle stesse responsabilità e preoccupazioni sopracitate, spesso i pensieri negativi emergono incontrollabili.

Si parta dal presupposto che pur non potendo controllare il pensiero in fase di emersione (mi sveglio stanca o arrabbiata) possiamo controllare le nostre reazioni a d esso (uso la tecnica del risveglio riconoscente per scavalcare i brutti pensieri).

 

Rito del risveglio riconoscente per recuperare l’energia spirituale interiore.

Rito del risveglio riconoscente per recuperare l’energia spirituale interiore.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

 

Respira, possibilmente gonfiando la gabbia toracica piuttosto che la pancia … se non sei dovuto saltare giù dal letto perché un figlio ha urlato il tuo nome o il gatto doveva uscire in balcone, stenditi e rilassa gli arti, deprimi le spalle allontanandole dalle orecchie e immagina una condizione rilassante (io immagino sempre il mare, il mio amato mare).

 

A questo punto recupera le cose per cui sei riconoscente alla vita e sintetizzale in poche immagini (il volto dei figli, la salute, la preghiera, persino le tue fette di torta dolce, cioè le tue attività rituali, possono essere elencate tra le tue ragioni di gratitudine alla vita).

 

Questo rito aiuta a prendere le distanze dal pensiero negativo e a ridimensionarlo guardando alla vita attraverso la lente della positività. E’ un esercizio che dovremmo fare in qualsiasi momento di sconforto, aiuta a isolare la negatività facendo spazio alla possibilità di recuperare “il bello del vivere”.

 

Il rito del gambero per recuperare l’energia spirituale interiore.

Il rito del gambero per recuperare l’energia spirituale interiore.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

 

Il rito del gambero per recuperare l’energia spirituale interiore.

 

Quando si cuce l’orlo di una tovaglia o il bordo di un fazzoletto se non si manerrà una linea diritta i punti andranno scuciti a ritroso uno dopo l’altro e l’ago scivolerà dentro il solco dell’errore.

 

Il rito del gambero scuce i nostri passi, ci consente di ritornare dentro gli accadimenti osservandoli dall’interno ma con la consapevolezza del poi.

 

Questo rito consiste nella capacità di chiedere un momento per sé quando la rabbia è troppa o sembra insormontabile la paura di avere commesso un errore e ferito qualcuno; dentro questa consapevolezza, il rito vuole che ci caliamo a ritroso nelle nostre azioni ripercorrendole una dietro l’altra sino a trovare il nodo.

 

Un nodo non è un errore, al più è una sbavatura ed è sempre l’opportunità di ritrovare un nuovo equilibrio attraverso l’esame consapevole e critico delle proprie azioni anche nella relazione con l’altro.

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