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Le patate germogliate si possono mangiare?

C’è chi sostiene che le patate germogliate siano tossiche, puro veleno per l’organismo umano. È davvero così? Proviamo a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

di Maria Corbisiero

26 Febbraio 2020

Fritte, al forno, all’insalata e/o con la pasta, le patate sono tra gli alimenti più versatili ed economici presenti in commercio in grado di accontentare tutti i palati, o quasi. Nonostante ciò, sono da sempre al centro di accesi dibattiti casalinghi che prendono il via da questa comune domanda:

 

le patate germogliate si possono mangiare?”.

 

Tutta Salute ha deciso di fare chiarezza sull’argomento riportando quelle che sono le indicazioni fornite dal BfR, l’organismo scientifico tedesco per la sicurezza degli alimenti e la protezione del consumatore.

 

Patate germogliate: perché possono essere pericolose.

 

Le patate germogliate si possono mangiare?

Le patate germogliate si possono mangiare? – Immagine di repertorio, fonte 123RF.com con licenza d’uso.


 

La patata è un tubero commestibile che può essere mangiata previa cottura, cioè non deve essere mangiata cruda. Spesso considerata una verdura, non andrebbe consumata come tale in quanto, dal punto di vista nutrizionale, è ricca di carboidrati complessi ed è considerata un equivalente di pane e riso.

Ricche di proteine, fibre, sali minerali come potassio e zinco, vitamina C e provitamine A, nelle patate è anche presente, seppur in basse dosi, la solanina, un alcaloide glicosidico (Glycoalkaloids) che, se assunto in quantità modeste o elevate, può diventare tossico per l’organismo umano.

 

Secondo quanto riportato sul sito del BfR (Bundesinstitut für Risikobewertung), ossia l’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione dei Rischi, i livelli più alti di solanina sono registrati soprattutto nelle patate germogliate, nelle patate verdi, in quelle danneggiate, in quelle vecchie e rugose ed in quelle spugnose.

 

“Sebbene negli ultimi 100 anni siano stati segnalati e documentati solo alcuni casi di avvelenamento causato da piatti di patate, per evitare rischi per la salute non si dovrebbero consumare patate verdi e fortemente germogliate”.

 

È quanto affermato dal presidente del BfR, il professor Dr. Andreas Hensel, le cui parole sono state riportate in un comunicato ufficiale pubblicato nell’aprile del 2018.

 

Ma cosa accade all’organismo quando si ingeriscono moderato o elevate quantità di solanina?

 

Secondo il BfR, nei casi di avvelenamento minore i sintomi sono:

 

  • nausea,
  • mal di stomaco,
  • vomito e diarrea,
  • febbre (in rari casi).

 

Nei casi più gravi invece i sintomi sono:

 

  • alterazione della coscienza
  • completa perdita di coscienza (sintomo raro)
  • disturbi della funzione cerebrale, della respirazione e del sistema cardiovascolare.

 

Seppur l’Istituto federale Tedesco precisi che nella letteratura degli ultimi 50 anni non siano stati riportati casi di decessi per avvelenamento da glicoalcaloidi, e che siano davvero pochi i casi di avvelenamento segnalati e documentati negli ultimi 100 anni, è possibile che il numero effettivo di casi sia più alto. I sintomi infatti, soprattutto quelli riconducibili ad un avvelenamento minore, possono essere confusi ai più comuni malesseri piuttosto che ad un’intossicazione da patate.

 

E torniamo di nuovo alla nostra domanda: le patate germogliate si possono mangiare?

 

La risposta definitiva è “Ni”, ovvero dipende da come si presenta il tubero:

 

  • SI alle patate sode e compatte che presentano solo pochi e piccoli germogli;
  • NO alle patate rugose, spugnose e vecchie che hanno numerosi germogli.

 

Le ultime infatti, a differenza delle prime, contengono una quantità più elevata di solanina che potrebbe avvelenare l’organismo.

 

Le patate germogliate si possono mangiare?

Le patate germogliate si possono mangiare? – Immagine di repertorio, fonte 123RF.com con licenza d’uso.


 

Secondo il BfR infatti, la dose massima di solanina che l’organismo umano riesce a tollerare – nel comunicato è indicata con l’acronimo NOAEL (No Observed Adverse Effect Level), tradotto in “dose senza effetto avverso osservabile” – è pari a 0,5 mg al giorno per ogni kg di peso corporeo.

Inoltre la solanina presente nelle patate fresche non dovrebbe superare la soglia del 100 mg per kg di patate.

 

Al fine di cercare di mantenere il livello di glicoalcaloidi più basso possibile, ed evitare di ritrovarsi le patate germogliate, il BfR ha stilato alcune regole per una buona conservazione e preparazione delle patate:

 

  • Le patate vanno conservate in un luogo fresco, asciutto e al buio;
  • Non mangiare le patate germogliate, vecchie, secche e verdi;
  • Non mangiare le bucce delle patate perché non sono adatte al consumo;
  • Rimuovere dalle patate le parti verdi e i cosiddetti “occhi”;
  • È possibile mangiare le patate con tutta la buccia solo nel caso in cui queste siano fresche e non danneggiate;
  • Non consumare piatti a base di patate se questi hanno una sapore amaro;
  • I bambini piccoli non devono mangiare le patate con la buccia;
  • Non riutilizzare l’acqua in cui sono state bollite le patate;
  • Sostituire regolarmente l’olio di frittura delle patate.

 

Fonte: BfR

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