Le malattie da pneumococco sono tutte quelle causate dal Streptococcus pneumoniae (S. pneumoniae) batterio, noto anche come pneumococco che può causare polmoniti, infezioni del sangue (batteriemia – sepsi), infezione dell’orecchio medio (otite media), o meningite batterica.
Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità le malattie da pneumococco sono la principale causa di morte nel mondo per i bambini sotto i 5 anni d’età, malattia che potrebbe essere facilmente evitata grazie al vaccino.
Si suddividono in malattie da pneumococco non invasive e invasive.
Le malattie non invasive sono quelle che si verificano all’esterno dei principali organi o del sangue. Sono quelle che si possono diffondere dal rinofaringe (naso e gola) al tratto respiratorio superiore ed inferiore e possono causare otite media che è una infezioni dell’orecchio medio che si manifesta in genere con l’accumulo di liquido nell’orecchio medio, gonfiore del timpano, mal d’orecchi. Se il timpano è perforato, si ha un drenaggio di pus nel condotto uditivo.
Polmonite non batteriemica, una infezioni del tratto respiratorio inferiore, senza diffusione di organismi rilevabili nel flusso sanguigno.
Quelle invasive, invece, come del resto dice lo stesso nome ad essere più gravi e si verificano all’interno di un organo importante, o nel sangue.
Tra queste, batteriemia (sepsi), una infezione batterica del sangue.
Batteriemia si riferisce alla presenza di batteri che vivono nel sangue, mentre la sepsi si intende una infezione del sangue che è associata ad aumentata permeabilità capillare, shock e un aumentato significativo del rischio di mortalità.
Meningite, infiammazione delle meningi, le tre membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale.
Batteriemica polmonite, infiammazione di uno o di entrambi i polmoni, con pneumococco nel sangue.
Secondo l’OMS, fino a 1,6 milioni di persone muoiono ogni anno a livello globale a causa di malattie da pneumococco e di questi circa la metà di loro sono bambini sotto i 5 anni in particolar modo nei paesi in via di sviluppo.
Le malattie da pneumococco provocano due morti ogni ora tra i bambini di età inferiore ai 5 anni in America ogni anno, secondo la PAHO (Pan American Health Organization), e questo è abbastanza grave se si considera che con il semplice vaccino sarebbe possibile limitare significativamente, se non evitare del tutto, questa evenienza.
Se poi si aggiunge anche al considerazione che vi è sempre un maggior numero di casi di resistenza agli antibiotici, la mancata vaccinazione, soprattutto nei Paesi sviluppati ed economicamente più fortunati di tanti altri, assume una significato decisamente grave, una gravissima omissione che andrebbe rapidamente colmata.
E’ anche tra i primi due ceppi trovati in otite media. La polmonite da pneumococco tende a colpire gli esseri umani quando sono o molto giovani o molto vecchi.
Chiunque può prendere malattie da pneumococco. Tuttavia, alcuni gruppi di soggetti sono ad un rischio significativamente più alto per la malattia pneumococcica o delle sue complicanze.
Innanzi tutto i neonati e i bambini di età inferiore ai due anni di età; i bambini che hanno una condizione medica di base, che li predispone a malattie invasive da pneumococco; gli ultra 65enni soprattutto se in condizioni particolarmente debilitate; i bambini nelle aree povere dei paesi in via di sviluppo; i soggetti con un sistema immunitario indebolito, come quelli soggetti a terapia con immunosoppressori, HIV o AIDS; i pazienti con malattie croniche, quali diabete, malattia polmonare, malattia cardiaca, malattie renali, i pazienti che hanno precedenti specifici riconducibili a disfunzione della milza o malattia della milza, i fumatori; gli alcolisti; le persone che hanno un impianto cocleare (un tipo di apparecchio acustico); i soggetti con perdita di liquido cerebrospinale (ad esempio a causa della frattura di base del cranio).
La sintomatologia è abbastanza varia e spesso è legata anche alla gravità dell’infezione, allo stato di salute del soggetto colpito, alla reazione dell’organismo alla cura.
In linea di massima, i sintomi sono elevata temperatura corporea, brividi, mal di testa, dolori muscolari, frequenza cardiaca più alta del normale, respirazione difficoltosa.
Dipendono anche dalla sede dell’infezione per cui, per esempio, in caso di meningite, oltre ai sintomi già citati, ad eccezione dei problemi respiratori, si possono avere nausea, vomito, sonnolenza, irritabilità, torcicollo, coma.
La terapia di elezione, è quella antibiotica, ma va comunque considerato un approccio terapeutico differenziato e adattato alle esigenze del paziente, alla gravità dell’infezione e alla risposta alla cura.