Quanti colpi di testa esegue un calciatore nel corso della sua vita professionale? Tanti. Forse non si è mai pensato che potrebbero mettere in pericolo la salute cerebrale dei giocatori, ma a quanto pare è proprio così. A dimostrarlo è una ricerca condotta presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York.
I ricercatori hanno scansionato i cervelli di 32 calciatori amatoriali, ma che giocano da quando sono piccoli, con un’età media di 31 anni. Si è scoperto che questi avevano molti più danni agli assoni nella materia bianca di una persona che non gioca a pallone.
In particolar modo ad essere più esposti sono calciatori che eseguono 20 colpi di testa in un partita a settimana o che in un anno, ne fanno almeno 1.000, numeri che si raggiungono facilmente nel corso di campionati agonistici.
I danni al cervello a cui possono andare incontro i giocatori sono difficoltà nell’apprendimento, nella memoria, nella vista, nella pianificazione ed organizzazione di attività. Durante le scansioni cerebrali si è valutata anche la cosiddetta anisotropia frazionale (FA), ottenendo valori piuttosto bassi paragonabili a quelli che si riscontrano a seguito di un trauma cerebrale.
L’autore della ricerca Michael Lipton ha sottolineato: “I colpi di testa ripetuti possono lacerare le fibre nervose”. Questo studio è stato presentato durante il convegno della Radiological Society of North America.