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Vaccino antinfluenzale, chi lo deve fare e perché

Il vaccino antinfluenzale minimizza i rischi di contagio come quelli di complicanze, pertanto è consigliato ai cosiddetti soggetti a rischio e\o deboli a causa di condizioni patologiche o croniche. Tutti, però, possono vaccinarsi previo parere favorevole del medico di base o del pediatra.

di Federica Federico

12 Novembre 2018

L’opinione dei più è che l’influenza sia un malanno di stagione, ma non è proprio così che stanno le cose. L’influenza è un’affezione multiorgano, ovvero una patologia a tutti gli effetti che investe ed interessa più organi: dal sistema respiratorio a quello cardiocircolatorio, senza trascurare la ricaduta su ossa e muscoli. La più efficace prevenzione è il vaccino antinfluenzale che in certi casi è persino raccomandato.

Vaccino antinfluenzale, chi lo deve fare e perché

Come si manifesta l’influenza, i sintomi.

 

A differenza dei virus parainfluenzali, l’influenza vera e propria determina un repentino innalzamento della temperatura corporea (38° e più), alla febbre si accompagnano: brividi, dolori muscolari e articolari, mal di testa e generale spossatezza, nonché inappetenza. Sono correlati al virus influenzale anche i più comuni sintomi respiratori come tosse e mal di gola, naso chiuso e raffreddore.

 

Eccetto che per le complicazioni respiratorie accertate e diagnosticate dal medico, gli antibiotici non curano l’influenza che è una patologia virale (mentre l’antibiotico risolve le malattie scatenate da aggressioni batteriche). Questo è un inciso sempre importante.

 

Il vaccino antinfluenzale minimizza il rischi di complicanze respiratorie e tutela i soggetti deboli e\o a ridchio.

 

Asma, bronchiti e polmoniti possono rappresentare conseguenze indirette dell’influenza. Sebbene possano interessare chiunque, anche chi è in buona salute, è più facile che aggrediscano soggetti già debilitati o con un corredo immunitario debole o indebolito.

 

Il potenziale pericoloso dell’influenza sta nella sua

forte componente infiammatoria che, tra l’altro, comporta un aumentato rischio di infarti e ictus. E non a caso la campagna vaccinale anti-influenza si rivolge alla popolazione tra i 6 e i 65 anni se affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze, tra essi anche i cardiopatici.

 

Le regioni italiane hanno già avviato le campagne di vaccinazione antinfluenzale. Ecco a chi è rivolto il consiglio di vaccinarsi.

 

Diciamo subito che le ASL dispongono di vaccini quadrivalenti (contenenti i 4 virus in circolazione) e trivalenti adiuvati, cioè contenenti solo tre ceppi ma rafforzati. Il vaccino antinfluenzale trivalente può essere indicato per i pazienti ultra 75enni, tuttavia è il medico curante a fare ogni valutazione del caso, la profilassi vaccinale, infatti, va sempre richiesta al medico di base o al pediatra.

 

Il vaccino antinfluenzale è gratuito per:

 

  • i soggetti sopra i 65 anni,
  • le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza,
  • i soggetti tra i tra 6 e i 65 anni se affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze,
  • i lungodegenti ricoverati,
  • i medici e il personale sanitario,
  • le forze di polizia,
  • i vigili del fuoco
  • le cosiddette categorie socialmente utili.

 

Il vaccino antinfluenzale 2018 sarà prestato gratuitamente anche ai donatori periodici e abituali di sangue e midollo osseo. La gratuità di questa prestazione è stata introdda quest’anno per rispondere alle richieste dalle associazioni che registrano stagionalmente un calo di donazioni tra gennaio-febbraio, cioè nel periodo del picco epidemico dell’influenza.

 

Chi non rientra nelle categorie sopraelencate, previo parere favorevole del medico di base, può vaccinarsi acquistando il vaccino antinfluenzale in farmacia. La vendita avviene dietro presentazione di ricetta medica e il costo del vaccino oscilla tra gli 11,00 e i 18,00 euro circa.

 


Fonte immagini it.123rf.com – Immagine Facebook: diritto d’autore adiruch / 123RF Archivio Fotografico

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